venerdì 7 aprile 2017

Sword of the Stranger - una botta di action!

In preda a inveterati sensi di colpa verso la mia wishlist anime, ho deciso di sfoltirla un po' partendo da qualche lungometraggio! Il primo titolo che ho recuperato è un film del 2007 dello studio Bones: Sword of the Stranger.
 

Nel Giappone feudale, il tempio in cui vive il piccolo Kotarou viene preso d'assalto e il ragazzino è costretto a fuggire insieme al suo fedele compagno Tobimaru. I due, su consiglio del monaco che ha fatto scappare il ragazzino, si mettono in viaggio per raggiungere il tempio di Magaku. Nel corso del loro cammino incontreranno Nanashi ("Senza nome"), un ronin (samurai vagabongo o mercenario) che, pur non suscitando da subito le simpatie di Kotarou, si troverà ad essere assunto dal ragazzo per aiutarlo ad affrontare il viaggio. L'uomo però non sembra molto propenso a sguainare la spada, che infatti tiene ben chiusa con un nodo. Con il tempo, il rapporto tra i tre si farà più forte e il loro passato verrà a galla...
Kotarou e Tobimaru
Nel frattempo, un contingente di guerrieri e ambasciatori cinesi viene ospitato da un signore del luogo. Il gruppo si sta impegnando nella costruzione di un altare che sarà fondamentale per la creazione di una medicina per l'imperatore. Affinchè il loro progetto vada a termine, sembra che proprio il nostro piccolo protagonista sia un elemento fondamentale...               
Trattative difficili!
La caratterizzazione dei personaggi non brilla, ma è quel tanto che basta per affezionarsi ai protagonisti.   Kotarou è un ragazzino  un po' sfacciato che sa il fatto suo, mentre Tobimaru è un amico intelligente e fedele. Il personaggio cardine e quello più carismatico è sicuramente Nanashi che, per storia (e anche per una sua caratteristica fisica) mi ha ricordato una versione più realistica e grezza di Kenshin, protagonista del manga omonimo, ergo, non potevo non cadere ai suoi piedi da brava fan del samurai vagabondo (lasciate che la mia fangirl interiore emerga per sottolienare che è anche una tagliata fine di manzo, ha tante cicatrici e la pelle scura...il mix perfetto 😏). Sul fronte nemico, invece, il personaggio più importante è sicuramente Luo-Lang, un guerriero di origini occidentali, come si può facilmente intuire dai capelli biondi e gli occhi azzurri. Tra i guerrieri cinesi è l'unico che non assume la droga che li rende insensibili al dolore e, nonostante questo, è il più forte e minaccioso. Sembra essere poco interessato all'imperatore  e, quasi paradossalmente, è colui che più abbraccia la via del guerriero nella sua ricerca di avversari forti e alla sua altezza.
Ci sono anche diversi personaggi secondari, ma in linea di massima sia guerrieri che ministri sono un gruppetto di persone più o meno avide e, nel caso dei signori delle rispettive fazioni, l'onore guerriero sembra essere bello che dimenticato. Alla fine, infatti, gli unici guerrieri davvero nobili saranno proprio i "senza nome", quegli stranieri la cui abilità è sfruttata ma vista con sospetto.
Mi sarebbe piaciuto che questo elemento fosse presentato in maniera più decisa, ma questo Sword of the Stranger non è un film di grandi discorsi. Viene tutto presentato con modestia e semplicità, senza pompa magna o monologhi altisonanti, proprio in linea con la natura dei personaggi principali.

Dal punto di vista tecnico, questo film riserva davvero grandi soddisfazioni sia per l'animazione, che regala delle scene d'azione tanto belle e fluide quanto  realistiche, anche nelle espressioni facciali o in dettagli come la respirazione dei combattenti, e per la colonna sonora che rimane impressa (la si ascolta con piacere anche a solo) e sopperisce a quelle mancanze che magari sarebbero potute derivare dalla semplicità dei dialoghi e delle interazioni dei personaggi. Magari non vi resteranno impresse le battute, ma le scene d'azione e le musiche parlano già abbastanza!
Un ottimo lavoro anche sul fronte del character design: nulla di innovativo, ma credibile, ben proporzionato e morbido, in particolare nei tratti dei volti dei due protagonisti.
Mi ha lasciata un po' perplessa il doppiaggio del ragazzino che, purtroppo, non è niente di eccezionale, ma a quanto pare hanno scelto proprio un bambino e non la classica doppiatrice, quindi gli si perdona tutto sommato. A proposito di doppiaggio, alcune battute sono rimaste in cinese e questa caratteristica è rimasta anche nell'edizione italiana che sì, esiste, ed è anche facilmente reperibile!

Per concludere: Nel complesso, Sword of the Stranger è un film abbastanza quadrato: con una trama così lineare non si può sbagliare. E questa è forse la pecca più grande del film (se pecca si può chiamare), ovvero l'essersi adagiati molto su una storia classica e, se vogliamo banale, che non permette sbrodolature (ci mancherebbe!), ma non riserva neanche grandi colpi di scena. Se avessero osato un poco di più, magari collegando il passato di Nanashi al presente, avrebbe guadagnato qualche punto in più. Ne esce quindi un film semplice per struttura e contenuti (anche se offre comunque qualche piccolo spunto di riflessione, seppur poco approfondito) ma dalla confezione estremamente accattivante e d'effetto. 
Consiglio questo film a chi sta cercando una bella storia rassicurante con un giusto equilibrio tra momenti d'azione e di viaggio-calma. Anche se magari non è il vostro genere, infatti, non è troppo carico di azione da annoiare chi preferisce tutt'altro.
Lo riguaderei con piacere e questo è, per i miei standard personali, un successo! :)

2 commenti:

  1. Mi è piaciuto molto.. anche se appare abbastanza banale nella storia, sa essere spettacolare!

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    1. Concordo! :) Sono dell'idea che certe volte è meglio una storia semplice e "banale" ben raccontata, piuttosto che un'idea originale resa male ^^

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