Un paio di giorni fa hanno dato in tv Big Hero 6, film d'animazione del 2014 della Disney che ancora non ero riuscita a recuperare perché, sinceramente, il trailer mi diceva pochino. E avevo ragione.
La storia è ambientata a San Franstokyo (che già di per se è un nome che mi fa male al cuore per quanto è brutto) e racconta la vicenda di Hiro Hamada, un giovanissimo genio della robotica (okey, solo a me 'sto bambinetto super geniale sta antipatico? Ditemi di no, ditemi che non sono spietata e senza cuore!) che vive con sua zia e con suo fratello maggiore, Tadashi (che è buono buono e figo, tipica trappolozza facile per farci affezionare a lui nei primi 10 minuti di film e poi sfilarcelo via da sotto al naso).
Il ragazzino, però, perde il fratello in un incidente e, quasi come fosse un'eredità, recupera il progetto a cui stava lavorando Tadashi: Baymax. La vera star del film a quanto pare.
Baymax è un robot cicciottoso e coccoloso che ha la funzione di operatore sanitario.
Hiro, però, scoprirà che dietro l'incidente in cui è morto suo fratello, si nasconde un responsabile: un misterioso uomo che porta una maschera Kabuki.
Insieme agli amici super nerd del fratello, quindi, organizzerà una squadra di supereroi (!) per acciuffare il signor Kabuki.